Volontariato

Con aglio e violette l’influenza se ne va

Una cura antichissima, efficace per vincere malattie e aiutare il nostro corpo a mantenersi sano. Scopriamo insieme le qualità terapeutiche delle piante. Per sottrarci alla schiavitù delle pillole,

di Giuseppe Cosco

L?utilizzo delle erbe, per curare le malattie, è un?usanza molto antica. Basti pensare che le prime notizie inerenti l?uso medicamentoso delle erbe risalgono a più di 8 mila anni fa in Cina. In Egitto, 4 mila anni prima di Cristo, si effettuavano cure con le erbe. Il primo ricettario, nel quale sono ordinati 360 rimedi di natura vegetale, fu compilato nel 2700 a. C. ed è quello dell?imperatore Hin-Nung. Conoscere le qualità medicamentose delle piante e utilizzarle per mantenersi sani è affrontare la sofferenza da altre angolature senza per altro rigettare i meriti della medicina scientifica, ma semmai affiancandosi ad essa nella lotta contro la sofferenza.
E tuttavia, di farmaci oggi se fa un uso talvolta ingiustificato: basta dare un?occhiata alla spesa sanitaria per capire quanto folle sia la corsa alla pillola ad ogni costo. Nel 1996, infatti, gli italiani hanno sborsato per antibiotici, psicofarmaci e medicine per l?apparato cardiovascolare e digerente circa 11mila miliardi. Un conto salatissimo, per cure dagli esiti tutt?altro che efficaci. Per questa ragione, abbiamo pensato di offrire ai lettori di ?Vita? una rubrica settimanale nella quale saranno descritti, di volta in volta, i poteri terapeutici delle piante e il loro utilizzo in una grande varietà di patologie. Verranno illustrati, settimanalmente, diversi malanni e i consigli erboristici per offrire un aiuto naturale contro la malattia. In questo nostro primo incontro parliamo della sindrome influenzale che, anche quest?anno, sta mettendo a letto un gran numero di persone.
Vediamo cosa si può fare a livello erboristico per prevenirla, se non la si è ancora presa, o per curarla se il virus è già nostro ospite.
Un?efficacissima prevenzione si ottiene consumando quotidianamente bulbo d?aglio con sale e pane prima dei pasti principali. Niente paura per l?odore, basta masticare qualche foglia di menta. E? anche utilissimo consumare 100 grammi di foglie crude di cavolo preparate in insalata. Se si vuole completare l?opera di prevenzione efficacemente, allora si ricorra anche al crescione: si schiacci il vegetale verde e di questo succo se ne assumano sette cucchiai al giorno a digiuno. Infine vitamina C assunta o consumando un gran numero di arance o cercandola concentrata in erboristeria in estratti di rosa canina o acerola, 50 gocce al giorno in un bicchiere d?acqua.
Come cura, invece, se si è a letto in pessimo stato, fornisco di seguito due specialissime ricette erboristiche: se il sintomo predominante è la febbre, preparasi o farsi preparare un infuso di grammi 20 di ciascuna delle erbe elencate: fiori di cardo benedetto, fiori di sambuco nero, fiori di scabiosa, fiori di viola mammola, foglie di menta e barbe di granturco. Dopo aver mescolato a lungo le erbe se ne metterà un cucchiaio in una tazza dove sarà versata dell?acqua bollente. si lascerà riposare il tutto per un quarto d?ora, poi filtrare e addolcire con miele. Bere da tre a quattro tazze al giorno di questo infuso fino a remissione dei sintomi.
Se i sintomi predominanti sono nausea e disturbi gastrointestinali, l?infuso consigliato va preparato con 20 grammi di ogni erbe di seguito elencata: fiori di sambuco nero, semi di anice verde, semi di finocchio, pianta parietaria, fiori di cardo benedetto, fiori di malva e sommità di centaura minore. Mescolare le erbe e metterne un cucchiaio in una tazza di acqua bollente facendo riposare per 15 minuti, quindi colare e berne 4-5 tazze al giorno fino a guarigione.
Infine, voglio fornire un?antica ricetta popolare per preparare il vino antinfluenzale: scaldare del vino bianco e filtrarne un bicchiere attraverso un colino su cui è stato sparso un pizzico di semi di pepe, subito dopo aggiungere due chiodi di garofano e zucchero di canna a piacimento.

Ecco una buona cura
La medicina tradizionale mostra spesso i suoi limiti. Ne è un esempio la storia di Mirca, una mia amica di cui mi piace raccontare la storia. Mirca è malata di cancro al fegato, ma nonostante questo mi ha più volte insegnato a vivere. Mirca, come tante altre persone, ha scoperto un modo nuovo di curare la sua malattia, un modo che le permette di vivere più pienamente: ha scoperto che la fiducia in se stessi e l?aprirsi all?aiuto degli altri può dare la possibilità di lottare contro una malattia che sembra insormontabile. Non si tratta di rinnegare le cure tradizionali: anzi, in questo modo è possibile anche assumere i farmaci tradizionali traendone un benessere molto superiore, come è successo a Mirca, che pur senza abbandonare la chemioterapia grazie al proprio atteggiamento costruttivo è quasi completamente guarita.
Ben vengano quindi anche le cure alternative, quelle a base di erbe e altri prodotti naturali, che anche nel caso dei malati di Aids – lo vedo anch?io ogni giorno – producono miglioramenti visibili delle condizioni di vita.
Sono metodi che aiutano a ritrovare la fiducia in se stessi, perché fanno bene e non producono effetti collaterali sgraditi.

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